Realizzare questa ricetta mi riporta alla memoria le raccomandazioni di mia madre quando ero piccola e decidevamo di pranzare o cenare al ristorante.

“Non mangiare il pane, evita i grissini”.

Come si fa a suggerire a una bambina di evitare i grissini? Impossibile! Ovviamente l’invito era puntualmente disatteso e i grissini erano la prima cosa a terminare, in attesa dei piatti che avevamo ordinato. Che poi, diciamoci la verità, questi croccanti tentatori si lasciano mangiare con una facilità incredibile, si entra in una sorta di ipnosi e al risveglio, mettendo a fuoco, si scopre una tavola dove lo sterminio dei grissini regna sovrano e trionfa il cumulo di involucri vuoti non solo dei propri ma di quelli dei grissini degli altri commensali!


Da allora le cose non sono cambiate più di tanto.
Il proposito è sempre lo stesso “stasera niente pane e/o grissini“… Si, certo, come no!

Questi grissini li ho assaggiati divorati in un ristorante che mi ha fatto scoprire quel portento di Giovanna, “Triglia”, (andateci e ordinate come antipasto “Polpo e rapa rossa”, impazzirete!).

I grissini, unitamente al pane, sono stati prontamente portati in tavola e nell’attesa delle prime delizie sono stati letteralmente spazzolati. Li hanno riportati almeno tre volte! Complici la mia sfacciataggine nel chiedere e la disponibilità del cameriere che, raccogliendo i nostri complimenti, rivendicava con soddisfazione la paternità della ricetta, ho fatto richiesta della stessa e la ho ottenuta!

Risultato? Lo vedete in foto. Quanto a voi, fateli! L’impasto è stupendo, e si fa velocemente, potete aromatizzarlo con erbe e spezie e, tirato con la sfogliatrice, è perfetto anche per le lingue di suocera!